Un nome ce l'ha già e si chiama Partito Democratico non a caso. Ritengo inoltre le esperienze comunista, socialista e democristiana belle che defunte e appartenenti a ideologie che avevano ragione di esistere nel secolo scorso, mentre al momento si dimostrano per quello che sono: un semplice retaggio del passato. Quindi pure il PPE e i Socialisti farebbero bene a cambiare il proprio nome, perché semplicemente organizzazioni antistoriche e anacronistiche se rapportate ai tempi moderni, ai tempi attuali e non al 1989.
I Barca, tanto per capirci, appartengono a quella categoria di residuati bellici degli anni '70 assieme ai Vendola di contorno. Sono su posizioni antistoriche, descrivono a parole, servendosi di categorie di pensiero astruse e contorte, un Paese rimasto indietro di 30 anni. Per quanto mi riguarda Democratici e Conservatori sono le due categorie partitiche che dovrebbero essere considerate attualmente come paradigma da seguire. Altri tipi di distinzioni che si fondano su ideologie morte e sepolte non hanno ragione di esistere nel 2013.
Nel Pd tutta la vecchia classe dirigente è stata spazzata via: buonissima parte di questa era ancorata alle vecchie distinzioni del passato. Questo è bene che sia successo. A salvarsi sono stati coloro che non sono ancorati al retaggio del passato comunista o che da quello democristiano hanno preso le distanze, senza il rischio di "recitare la parte per sempre", di rimanere confinati o peggio ancora arroccati in quel recinto. Tutti quelli che vogliono un partito della sinistra, quando come categoria politica, nella stretta accezione del termine, questa è superata e antistorica, vogliono poter guardare con gli occhi del passato a una situazione politica attuale che invece ha bisogno di pragmatismo nelle scelte e di innovazione che solo un partito del presente può portare in contrapposizione ai populismi e ai movimenti di stampo peronistico, che sono tutt'altra cosa rispetto a partiti strutturati di stampo conservatore.
La mia stima nei tuoi confronti è pari alla superficialità di alcuni passaggi del tuo post.....gli ideali di cui parli tu non erano futuristici quando fu redatta l'ideologia tedesca...o completato il II libro del Capitale....non erano attuali durante il '900 fino alla caduta nel muro...non sono passati e morti oggi...
ne avresti la certezza leggendo alcune opere tra le quali anche quelle sopra citate....
il capitalismo allo stesso modo non era una visione avanguardista all'epoca della rivoluzione industriale...o quando Ricardo teorizzava la legge delle proporzioni variabili o l'importanza della logistica nello sviluppo economico e Smith scriveva La ricchezza delle nazioni ....non era stato superato durante il secolo scorso...è tutto oggi, evoluto, esistente e dominante...
Prima di essere affermativa la teoria marxista parte dall'elaborazione di un pensiero critico, attraverso il quale cerca di analizzare le forme e l'essenza (anche l'evoluzione) del capitalismo....
dunque....se il capitalismo è ad oggi il sistema dominante, l'approccio marxista ne è quanto meno una chiave di lettura critica, credo la migliore, non fosse altro che a parte qualche sfessato come me che continua a studiarlo, ci sono economisti di fede liberista, ultraliberista o di contro keynesiana che lo cominciano a leggere oggi...
L'equivoco ovviamente è confondere tutto ciò con Vendola, rifondazione o piuttosto, facendo qualche salto indietro, con il PCI togliattiano o quello di Berlinguer....
quelli erano (sono nel caso di Vendola)partiti social democratici, con una forte connotazione riformatrice che di marxista, sia nella sua dimensione di pensiero critico sia nella sua dimensione pratica e quindi rivoluzionaria non avevano nulla, se non qualche simbolismo d'antan.