Italo Cucci: "Finito il mercato delle chiacchiere, il Napoli sarà più forte"
Ecco le parole di Italo Cucci, curatore delle pagine sportive del quotidiano "Il Roma" di Napoli.
20.06.2011 18:30 di Mario Borrelli
Fonte: Il Roma
Ndrin: “Caro amico, il Napoli ha preso Inler”. Drindrin: “…arriva anche Donadel!”. Ho scelto come suoneria il “drindrin” perché è lo squillo di un antico vero telefono e quando arriva son convinto che mi porti notizie. E credo che quelli che invece usano marcette , sambette, l’ultima di ladygaga, fratelli d’italia o sussurri e grida d’alcova sparino fesserie. Ma Lorsignori sanno, io no. Io so che Inler sta pensando allo sponsor speciale, mentre Donadel lo vogliono tutti come Figaro. Mi fido del Napoli che, come sempre fuori del campionato delle chiacchiere, finirà per far la squadra migliore spendendo il giusto e vendendo il vendibile. Dunque, aspetto Bigon che – cito l’Avvocato – non è Godot. E arriverà. Nel frattempo, dico la verità, sono imbarazzato: ogni tanto mi fermo a meditare sulla qualità dei miei pezzi. Ci tengo, al lettore faticosamente conquistato negli anni, e temo di deluderlo. Di questi tempi in particolare. Tempi di mercato. E io non ho mai un nome da dare al popolo famelico. Gli altri, che fenomeni: ogni giorno rivelano un “pezzo da novanta” nuovo di trinca. La Juve ne ha acquistati una dozzina, l’Udinese ne ha ceduti altrettanti, non vi dico il Genoa che fra arrivi e partenze sembra la “Freccia Rossa” Genova-Milano. E il Palermo? Con la cessione di Pastore (?) ha già incassato almeno duecento milioni. E la Juve? Gente coi piedi per terra: hanno cento milioni da spendere, han preso Pirlo e adesso col cavolo che ne buttano altri. Aspettano solo che l’Inter, il Milan e la Roma dismettano qualche pezzo grosso e, tràcchete, lo prendono a rate. Come una Fiat-Chrysler. Bravi, bravissimi i Pozzo, signore e signori, che hanno ceduto Sanchez e Inler per almeno mezzo miliardo e adesso stanno aggredendo il mercato di Spagna con il loro neopromosso Granada. I nomi – diciamo la verità – li sanno tutti, e anche le quotazioni, il nome della moglie e dei figli, la fidanzata, la casa in città o la villa in campagna (Appiano Gentile richiestissima). Io niente. Non ho nomi. Né fatti (come gli altri). E ho sempre il sospetto che il lettore incazzoso me lo farà sapere, prima o poi, incitando il direttore a richiamarmi al dovere. Forse sono solo invecchiato, ecco, e ho recondite nostalgie per quei tempi che quando acquistavi un giocatore lo acquistavi, se lo vendevi lo vendevi, e se davi la notizia sul giornale era una notizia. Metti l’Inter: tutti sanno che in edicola le cose non vanno più bene come un tempo e c’è gente che compra un giornale sportivo la settimana, non di più, come il mio amico Matteo che è partito – beato lui – per la Thailandia sapendo che Moratti ha telefonato a Bielsa e buonanotte. Prima di partire mi ha chiesto cosa ne pensassi, gli ho detto sinceramente “boh?” e lui c’è rimasto male: “Adesso vado in ferie, ne riparliamo dopo la Supercoppa. Adesso chiudo davvero. By by”. L’ho cercato per avvertirlo, il giorno dopo, quando Bielsa era diventato – se ricordo bene – Mihajlovic, anzi Capello, no Spalletti, che dico: Villas Boas. Per fortuna non l’ho trovato. E Leonardo? Leo è un grande: è partito per Rio con la sua bella Anna (curiosità: brava giornalista, mia allieva al Corriere dello Sport) e non gliene frega niente se a Parigi lo aspettano. Arriverà. Se nel contratto c’è scritto che arriva il giorno tale all’ora tale lui ci sarà. È andato via dall’Inter perché con Moratti ormai non si capisce più neanche che anno è. O meglio: sta passando l’ufficialità della sigla “a.M.”“d.M.”vicino all’anno. Come dire, oggi, “2.d.M”, due anni dopo Mourinho. E come contestarlo, se l’ultima Coppa dei Campioni che ha vinto prima che arrivasse lo Specialone era datata “45.a.M.”? Io comunque un’idea l’avrei: richiamerei Rafa Benitez. In fondo, una Supercoppa Italiana e un Campionato del Mondo per club li ha vinti. Leonardo, manco quelli.
Io schifo sto rincoglionito di Italo Cucci, ma questo è un Pezzo (e quoto tutto).