che le rapine non sono frutto del caso è già stato assodato:
Le rapine ai calciatori del Napoli -secondo quanto si apprende da Il Mattino - non furono episodi isolati ma il frutto di una strategia orchestrata dagli ultrà per punire i giocatori che non partecipavano alle manifestazioni organizzate da loro. A svelarlo è stato il collaboratore di giustizia Salvatore Russomagno, le cui dichiarazioni sono state depositate quest'oggi dal pm Anna Frasca al processo per la rapina del Rolex subita un anno fa da Valon Behrami. Il centrocampista svizzero è stato in grado di riconoscere uno dei due rapitori, Raffaele Guerriero, spiegando che "difficilmente dimentica le persone che gli fanno del male". Behrami, che non è riuscito ad individuare il secondo dei rapitori, ha proseguito dicendo che non ha mai avuto contatti con nessun gruppo ultrà ed ha partecipato sempre e solo ad eventi organizzati dalla società. Giunto al processo intorno alle 9.30 - conclude il quotidiano - Behrami ha dovuto attendere circa due ore prima dell'inizio della prima udienza. Il processo, in corso davanti alla IX sezione del Tribunale, collegio C, è stato presieduto da Nicola Miraglia del Giudice.