Secondo me disconoscere il valore del secondo posto, così come dei, più che ottimi, risultati sportivi di questi anni è un atteggiamento sbagliatissimo. E anche i bilanci in attivo, in un periodo di crisi economica come questo, sono da apprezzare, laddove il calcio è pieno di dirigenze che si ingrassano a livelli spropositati e lasciano anche le società piene di debiti.
E' però indubbio che, con un po' di coraggio e intraprendenza, e alla fine maggiore amore per la squadra, era possibile vincere lo scudetto quest'anno o anche l'anno scorso. Così come si potrebbe vincerlo il prossimo, anche se sarà più difficile per via della Champions.
Se vuoi veramente arrivare ai risultati veramente importanti, un po' di esposizione finanziaria devi metterla nel conto. Specie sapendo che uno scudetto porterebbe nelle casse del Napoli, tramite la vendita del merchandising, le iniziative mediatiche ecc., cifre davvero spropositate.
E se si facesse un calciomercato da big, quale ormai siamo, si potrebbe anche pensare di trattenere gente come Cavani che ormai aspira ai palcoscenici importanti.
E' anche vero, come altri hanno notato, che questa gestione non sta lasciando nulla per il futuro, non sta dotando la società di strutture che la valorizzino, cosa che in altre culture, tipo quella del calcio inglese, non sarebbe consentita. Purtroppo qui ci aspettiamo poco, siamo scottati dagli anni della caduta nelle retrovie del calcio, e anche la stampa, che dovrebbe sottolineare questi fatti, viene tenuta sotto controllo da De Laurentiis con metodi spicci da padre padrone.
Il Napoli è una squadra che tradizionalmente ha sempre giocato un ruolo politico nella sua storia, oggi potrebbe essere l'avanguardia di una nuova Napoli, di un nuovo Mezzogiorno, invece finisce come sempre per svolgere la mera funzione di sfogo, di consolazione, di anestetico di fronte agli enormi guai coi quali il nostro popolo convive quotidianamente.