Paradossalmente ha fatto della gestione squisitamente "tecnica" la virtù del ciclo, mi riferisco al tanto dibattuto parco giocatori.
A fronte delle intuizioni e di quel che ne è derivato in risultati -> introiti televisivi -> utili, la società ha la struttura tipica della controllata (capitale sociale praticamente ridotto alla metà della controllante Filmauro), ed è patrimonialmente snella. Altro paradosso quindi, e grave colpa di De Laurentiis, è il fatto che non siamo per nulla indebitati, il che, a dispetto di quel che si pensa intuitivamente nun è cosa bona, perché ci rende del tutto inerti (anche fiscalmente, dato che ci facciamo tassare cariolate di utili) e dipendenti dalle immobilizzazioni immateriali (55 milioni contro i 0.4 di quelle materiali).
Le immobilizzazioni immateriali (quasi totalmente diritti sui calciatori) si sa, sono volatili, e qualora non dovessimo infornare altri Cavani et similia, il nostro benessere societario è destinato a dissolversi come un pirito al vento, di pari passo con le alterne vicende calcistiche di ogni squadra di pallone e degli alterni cicli di classifica.
Ho seri dubbi sul fatto che De Laurentiis sia un buon imprenditore in generale (non conosco la Filmauro), mentre sono sicuro che sia un pessimo programmatore e non farà il bene di Napoli. Ve ne accorgerete quando finirà la zezzenella e lascerà una zizza secca.