Un po' di sano gossip non guasta..
"E' stata avvistata nella chiesa evangelica di Napoli, dove si è rifugiata per pregare e cercare consolazione, insieme ad Alessandro Iovino e sua moglie, amici della coppia dai tempi della pubblicazione della biografia di Cavani "Quello che ho nel cuore" di cui Iovino è stato ghostwriter.
Soledad, stando alle indiscrezioni raccolte da Dago, è rimasta delusa da alcuni comportamenti del marito, tra cui la scelta di portare in Uruguay la nuova fiamma napoletana, facendo conoscere a quest'ultima anche il piccolo Lucas, con cui ha trascorso poco più di qualche oretta, per poi stare con la nuova fidanzata.
SOLEDAD VVRA' A NAPOLI TUTTO IL PROSSIMO ANNO
Non ha lasciato, però, la casa di via Tasso e pare abbia intenzione di restare lì per tutto il prossimo anno. La legge sui divorzi italiana sarebbe più "favorevole" alle mogli rispetto a quella uruguaiana. Ma non è tutto: agli amici, Soledad avrebbe confidato di avere la certezza che il Matador si muoverà molto difficilmente da Napoli. Ecco perché si prepara a una "coabitazione" difficile ma necessaria per consentire ai due figli della coppia di poter stare spesso col papà.
E veniamo alle dolentissime note, quelle della incessante (e inspiegabile) campagna di alcuni media che sembrano "fare il tifo" per l'addio di Cavani. Poche ore fa il sito specializzato "Marca.com" ha pubblicato un'intervista al Matador (in inglese, di seguito il testo integrale).
Poche ma sentite parole, tra le quali uno stop perentorio alle esternazioni dei suoi familiari, che avevano innervosito non poco l'ambiente: "Ho chiesto alla mia famiglia migliaia di volte il favore di non parlare più, perché mi danneggiano. Appartengo al Napoli e tutto dipende dalla società. Se a un certo punto ci sarà un'altra opzione, vedremo. Quello che voglio è sedermi faccia a faccia col presidente e decidere insieme il mio futuro".
E il Real? "E' una delle squadre migliori del mondo, ma non c'è ancora alcun accordo. Da ragazzini abbiamo il sogno di giocare in club come il Real o il Barcellona, ma ora sono del Napoli e sono molto orgoglioso di essere lì. Se un giorno andrò via, sarò pronto per giocare in un club più grande. Vedremo".
Insomma, una sviolinata ai tifosi, un brusco "zitti" ai parenti che con le loro dichiarazioni stavano incrinando il rapporto con la città, una dichiarazione d'amore per la maglia azzurra. Una traduzione facile facile, maccheronica, che il sito web della Gazzetta praticamente capovolge con un titolo incredibile: "Grazie Napoli, ma sogno una grande". Ma dove? Ma quando? Da ragazzino? Non si sa, ma diffidate delle traduzioni..."
Gazzetta merda >
