per me è un cinema profondamente poco cinematografico, un cinema votato molto al contenuto e poco alla forma e in cui la forma è asservita al contenuto (alla fin fine spesso è esattamente l'opposto di Fellini) ed amando il cinema non posso amare Pasolini.
Non conoscendo l'intera filmografia ed avendone vista solo una parte troppo tempo fa, non entro nel merito della questione. Però, Calv, vorrei capire perché un cinema votato al contenuto, piuttosto che alla forma, debba essere considerato poco
cinematografico? Cioè, il concetto mi è chiaro. Capisco benissimo cosa vuoi intendere. E in parte sono pure d'accordo, perché un film deve sempre avere quel
quid in più per diventare
cinematografico. Però non credo che quel
quid sia qualcosa di ben definito. Soprattutto, non credo che debba essere per forza di cose l'estetica, la forma, dei tempi cinematografici prestabiliti, oppure un linguaggio preciso. Per me tutto è cinematografico, a patto che ci sia quel
quid. Non mi sono mai andati giù gli incontri a eliminazione diretta tra forma e contenuti, bellezza e sostanza o lentezza e azione. Come se l'uno dovesse escludere l'altro. O come se uno fosse meglio dell'altro.
Per me
essere cinematografico è il risultato di tanto fattori. Fattori che sono talmente tanti e così contraddittori, che mi auguro di non conoscerne mai il nome.