Benitez ha sempre creato una spaccatura fin dai suoi primi tempi in Italia: parte dei media lo riteneva un genio da osannare per i grandi risultati ottenuti in europa, il suo calcio e la capacità di gestire la stampa, mentre altri lo trattavano come un fenomeno mediatico e niente più, perché c'è sempre stata molta invidia e molta diffidenza da parte di addetti ai lavori nostrani come allenatori che campano di un esonero ogni uno-due anni o gente che fa il procuratore o l'opinionista in tv.
Poi l'Italia (e in particolare la nostra piazza) sono un mondo a parte, dove ci sarà il venti per cento di persone che valuta il lavoro del tecnico spagnolo per quello che è e non per il passato, la simpatia, l'antipatia o le prese di posizione vere e proprie.
Naturale che pure quando uno vuole esprimere un parere quanto più sgombro da condizionamenti possibile viene comunque risucchiato nel vortice dei pro o dei contro a prescindere, per il semplice fatto che non si riesce più a discutere normalmente di un cazzo, rifiutando ogni idea opposta.
Mazzarri è stato apprezzato per il lavoro svolto prima in piazze come Reggio Calabria, in parte Genova e soprattutto il primo anno e mezzo a Napoli dove ha cambiato volto ad una squadra portandola nelle posizioni alte di classifica.
Poi ovvio che i difetti e le magagne sono venute fuori come la pessima gestione del doppio impegno e la fissazione su alcuni parametri come il mercato italiano e tutti gli hanno pariato addosso anche perché si è montato la testa ed era diventato veramente un personaggio quasi grottesco, specie nel rapporto con la stampa.
Anche con lui dopo poco tempo si è creata la spaccatura tra pro e contro, con netta propensione verso questi ultimi.