Il Milan aveva una sua identità ben definita e che gli ha permesso di dominare il calcio italiano e internazionale. La Juventus, per ricominciare, ha ritrovato se stessa, il suo spirito.
L'identità per le squadre che vogliono vincere è una componente molto importante.
Si, questo è vero. Però io penso che il Milan sia un caso un pò diverso, che passa come detto anche da una rivisitazione del modo di fare calcio.
Il Milan berlusconiano aveva una sua identità, ma questa identità era caratterizzata dal fatto di essere una assoluta potenza mondiale, prima dal punto di vista economico e poi dopo i primi successi anche dal punto di vista dell'immagine.
Loro andavano sul mercato e compravano i giocatori più forti in giro, potevano farlo e l'hanno fatto per 25 anni.
Quindi la loro identità era quella di un paradiso calcistico ("la squadra più titolata al mondo"), il club che i calciatori sognavano.
Oggi non è più cosi, ci sono alcuni club più potenti economicamente e come immagine. E a me pare che la dirigenza non vuole ammettere ciò, guardando in faccia alla realtà, e continui a fantasticare successi che fino a qualche anno fa erano realtà (vedi anche le dichiarazioni precampionato, dove Berlusconi, Galliani e altri ponevano come obiettivo lo scudetto, cioè una roba pazzesca).
Se non capiscono che devono cambiare modo di fare calcio, proprio a partire dall'approccio, sbattendosi per andare alla ricerca di calciatori prima che questi diventino top player, con umiltà, smettendola di richiamare in modo ridicolo i tempi che furono, oltre a ricominciare a puntare sul settore giovanile (e questa è una cosa che ha molto a che fare con il recupero della loro identità, visto che il Milan di Sacchi per esempio aveva diversi giocatori formati in casa), per me non usciranno presto da questa palude.