Scusate, ho avuto un attimo di morte
Tifo, dicevo, da quando ho diritto di voto per il superamento del bicameralismo perfetto e per la nascita di un Senato di rappresentanza dei territori. Una volta eravamo tutti d'accordo, ora tanti si tirano indietro. Dal momento che questa riforma prevede soprattutto il superamento del bicameralismo perfetto, mi sentirei un imbecille a non votarla.
L'abolizione del Cnel è sacrosanta, la riforma del titolo V (con il passaggio allo stato di materie precedentemente gestite dalle regioni nella maniera più sciagurata possibile) pure: non credo ci sia bisogno di argomentare
Sui cambiamenti nell'elezione del presidente della Repubblica debbo confessare di non avere un'opinione
Considero invece negativo l'alzamento del quorum di firme per la legge d'iniziativa popolare (che tuttavia è sempre rimasto uno strumento molto più teorico che pratico al servizio dei cittadini)
Nel complesso è una riforma positiva, che snellisce l'iter legislativo e riduce i costi della politica. Il fatto che non sia stato diminuito anche il numero dei deputati e che non sia stata tolta l'immunità ai nuovi senatori non inverte gli equilibri sulla bilancia.
Discorso diverso, più ampio, va fatto sulla combinazione tra la riforma costituzionale e la legge elettorale. Quest'ultima è però una legge ordinaria, che può essere cambiata (e verrà cambiata) a maggioranza assoluta. Nell'assetto attuale, la combinazione produrrebbe un sistema squilibrato a vantaggio del potere esecutivo. Ma a cambiare deve essere la legge elettorale, non la riforma costituzionale (se non passa questa, non ne vedremo più per vent'anni, credo sia chiaro a tutti).
Se poi volete un pronostico, credo vincerà il no a causa del pessimo lavoro fatto da Renzi e dal governo sulla comunicazione
Renzi ha a mio modo di vedere una sola strategia vincente a disposizione, ed è preannunciare le dimissioni dopo il voto a prescindere dall'esito del referendum. In questo modo, più elettori andrebbero alle urne pensando al referendum e non al suo faccione.