Dosto una domanda.Sarà sicuramente una stronzata ma secondo te,in generale,questo fondamentalismo religioso è dettato anche dal fatto che, nella storia mediorientale non ci sia stata una spinta illuministica,come quelle che abbiamo avuto noi in Europa alla fine del 700?
Molto parzialmente.
Innanzitutto, una parte del mondo arabo, all'epoca sotto il dominio dell'impero ottomano, fu coinvolto dagli effetti di quella spinta illuministica e della conseguente rivoluzione industriale. Penso all'Egitto, con la ferrovia Cairo-Alessandria che fu tra le prime della storia e con il Canale di Suez che a metà Ottocento era una delle maggiori opere ingegneristiche al mondo.
È chiaro che fu uno sviluppo molto parziale (le aree più depresse ne rimasero escluse, per esempio il golfo) e non accompagnato da un adeguato progresso sul piano politico. Questo perché l'impero ottomano, in particolare nell'età del declino (800), rimase molto indietro sul piano delle riforme e, complici le tante guerre dell'epoca, iniziò gradualmente a chiudersi rispetto alle novità politiche che ribollevano in Europa. Dopo la sua dissoluzione, le potenze europee hanno banchettato sui resti dell'impero facendo grossissimi danni, quelli che più pesano oggi (ti rimando agli accordi di Sykes Picot: lì nasce la questione ebraica e lì nasce la costituzione degli stati arabi come oggi la conosciamo). La formazione di stati ad cazzum ha reso necessario l'emergere di regimi autoritari cui le potenze occidentali (prima europee, poi gli Usa) hanno fatto affidamento per preservare i propri interessi nell'area e per garantire stabilità.
Di fatto, però, tutta l'area ha continuato a seguire uno sviluppo lento ma lineare per tutto il Novecento. Il fondamentalismo e l'Islam politico sono fenomeni relativamente recenti, che si sviluppano in particolare in Egitto intorno agli anni 70. E nascono intorno a diversi fattori: il fallimento del nazionalismo arabo di Nasser, l'umiliazione per le tre guerre perse con Israele, l'incapacità dei regimi filo-occidentali di assicurare riforme politiche e sviluppo economico.
In questo contesto, va sempre tenuto a mente che per capire un tale fenomeno occorre comprendere anche un po' la religione islamica, che è profondamente diversa da quella cristiana. È una religione collettiva, fortemente invasiva, che parla tout court al popolo dei fedeli e che prevede un rapporto diretto con dio (per lo meno nel caso dei sunniti, che non hanno una gerarchia ecclesiastica). E non bisogna scordarsi che se Cristo è uomo, profeta e figlio di dio, Maometto è uomo, profeta, figlio di dio e condottiero.
Per l'islamista il mancato sviluppo e le umiliazioni del mondo arabo sono dovuti al discostamento dai precetti dell'islam. Al fatto che si è seguito un percorso haram e takfir, proibito e infedele. Ovviamente questa è una visione che ha tante sfaccettature e che ha seguito uno sviluppo diverso in tutti i paesi dell'area.