Parlando di Renzi, Giova' con tutto il rispetto come fai a dire sia fautore di inciarmi? Berlusconi teneva gia' una losca storia imprenditoriale, ma questo che ha fatto di male? Poi non puoi rivederti in quello che dice, puoi dire che so tutte stronzate argomentando, ma da qui a chiamarlo delinquente e fautore di inciarmi ce ne passa, credo.
Sul discorso di base sono assolutamente d'accordo.
Io parlavo di qello che è accaduto negli ultimi vent'anni.
Renzi è semplicemente uno che ha azzeccato il momento giusto per porre in essere un ricambio generazionale della politica in generale, contribuendo in parte a mettere l'accento sulla questione, e credendo fortemente nella "mortalità" dell'egemonia trentennale del suo partito. Tutto qui, e l'impatto sulle elezioni vere è tutto da verificare.
Poi sociologicamente Renzi offre uno spunto molto complesso ed affascinante sull'italiano, ma mi scoccio di scriverlo.
Io tendo ad essere un po'più pessimista cinico disilluso, tra quelli che si fanno un feticcio delle regole (e spesso cadono in un giustizialismo-moralismo che secondo me è una malattia senile della sinistra italiana) vedo anche molti garantiti (o meglio ex-tali, perché veri e propri garantiti probabilmente non ne esistono più) comunque appartenenti a ceti sociali parassitari e tendenti a uno scarso dinamismo, anche mentale e culturale. E' anche vero però che pure l'iper-produttivismo e l'iper-dinamismo (in genere premiati con 4 pidocchi) a cui il sistema ci vorrebbe costringere meriterebbero forse una critica profonda. Io sono in generale un sostenitore dell'homo faber, però l'esasperazione di questa dimensione non realizza l'essere umano compiutamente.
Il primo punto denota una conoscenza della realtà frutto di Annozero. Chi vota PD (ora, ed in parte prima) non fa ragionamenti giustizialisti, ed in fondo non ha mai creduto al "teorema della purezza", semplicemente crede che quella parte è l'ultimo baluardo contro l'anarchia del "facciamo il cazzo che ci pare", in parte ambientalista ma non troppo (nel senso che nella percezione generale il PD è contro l'abusivismo, ma pò ric sì alla TAV), in parte favorevole al rispetto delle tasse (spesso sono lavoratori dipendenti e gli tira il culo), in parte perchè c'è quel ridicolo senso della perfezione esterofila (qui è uno schifo, altrove funziona tutto). Ma soprattutto perchè odia Berlusconi e ciò che rappresenta.
L'elettore PD è solitamente un dipendente pubblico o privato della classe media, con un livello culturale nella media (diploma per i più anziani, laurea per i giovani), ed un conformismo velato dall'ipocrisia.
Il secondo concetto è più affascinante, ma anche più complesso. Secondo me, l'idea di fondo è: quanto si è svalutato il valore della conoscenza, dopo l'avvento di Internet, che ha reso l'offerta della stessa infinitamente elastica alla domanda?(scusate uagliù se parlo con concetti di mercato, non so riuscito a trovare formule alternative

)
Il lavoro pratico mantiene una sua stabilità nel salario, sebbene minacciato e tartassato dai licenziamenti, è quello intellettuale ad essere in forte crisi, non a caso.