Uno scenario possibile dopo la rottura?
Guarda, parlavo proprio di pazziella che si scassa, detto terra terra. Ed è il rischio che stiamo correndo, cioè che questa forma di Stato abbia (come disse Lenin del capitalismo)
i secoli contati.
In ogni caso, sarebbe la fine di questo potere costituito e la nascita di un nuovo potere, stavolta costituente, absolutus, cioè "sciolto" dai vincoli legali. Il potere costituente creerebbe un nuovo potere costituito dandosi delle regole, e quindi un'altra forma storica di organizzazione del potere politico, quindi una nuova forma di Stato (o altro dallo Stato). In poche parole è il caos.
Tornando a Zagrebelsky mi pare che lui quello abbia voluto sottintendere. Una pronuncia così è ai limiti del gioco costituzionale, ai limiti del sistema democratico, crea un paradosso (in pratica dovrebbe essere spazzato via tutto ciò che ha funzionato dal 2005 ad oggi, quindi tutte le legislature, oppure quelle sono da considerarsi rapporti di diritto ormai esauriti, chiusi e dovrebbe essere investita unicamente questa ?) e l'unica cosa che ne può determinare un'attuazione parziale (quindi ex nunc, in pratica dal prossimo giro) è proprio il black-out di questo sistema.
Io veramente credo che studieremo, studieranno, se un giorno l'Italia ancora ci sarà, questo 2013. Sarà ricordato come l'anno in cui il diritto mette piede nel cuore della politica, con la condanna di Berlusconi e questa pronuncia della Corte Costituzionale e, altra faccia della medaglia, come l'anno in cui la politica italiana tocca il fondo con le esasperazioni dei mesi passati ed i ribaltoni post-elettorali. Come Tangentopoli, forse di più, nonostante il 1992 rimanga, nella mente di molti, un episodio più vivido. Forse erano diversi i molti, chissà.
In ogni caso il vero default che deve preoccupare, magari più di quello economico, è questo qua. Un sistema che collassa su se stesso.