No, non c'è nessuna normativa in tal senso.
Era prassi di solito, nella prima repubblica, offrire al partito di opposizione uno dei due scranni...alla fine adesso si ritrova la Boldrini di SeL Presidente della Camera, quindi è come se fosse stata rispettata la convenzione

Sono cariche istituzionali, quindi slegate dal discorso Governo e parallele solo alla legislatura: come vengono sciolte le camere, anche loro decadono.
"Simul stabunt, simul cadent" , insomma...
detto questo Isa, io non credo che quando Bersani ha proposto la fiducia non potessero chiedere di entrare nel Governo. Anzi, all'epoca sembrava un fatto impossibile...valeva il "modello Sicilia", ormai morto anche quello pare, con il M5S che fiducia ed appoggia esternamente un altro partito senza immischiarsi nella direzione per sua scelta. Cioè, per dirti, io trovo molto labili queste argomentazioni (non le tue, le loro). Sanno di scuse...
La verità è che ora la situazione appare confusa per via del discorso sulla Presidenza della Repubblica ma, se guardiamo i fatti in maniera lineare, vedremo che Bersani (che ora è chiaro quanto incarnasse, pur mediandolo, un "ramo" del PD) ha aperto ai Grillini che hanno rifiutato e, al giro dopo, sono andati a proporre a Napolitano un loro Governo (cosa che non stava né in cielo, né in terra). A quel punto Napolitano nominò i saggi, una pagliacciata per prendere tempo e null'altro...
al momento di votare per la Presidenza della Repubblica, i giochi erano già fatti. Si era già vista l'incomunicabilità con i Cinque Stelle e si convergeva con le larghe intese...e per questo fu nominato Marini.
Fallendo Marini, per via della scissione del PD sul nome, ecco che Bersani provò a dare un ultimo sussulto, ad unire il Partito nell'antiberlusconismo con il nome di colui che il caimano l'aveva legnato già due volte e magari ottenere dai Grillini una convergenza su quel soggetto, visto che era stato votato alle quirinarie. Fallito Prodi, non rimaneva altro che la dimissione di Bersani ed a quel punto è emersa violentemente l'ala moderata del Partito e si è arrivati alla chiave di volta che sappiamo.
La verità è che, se la peggiore figura l'ha fatta il PD, il M5S aveva un'opportunità. Quella di dirigere i democristiani di sinistra

e di guidare un esecutivo da fuori (per loro scelta, ripeto, modello Sicilia) con un peso specifico incredibile: non l'ha fatto ed ora è semplice parlare con il senno di poi, sfoggiando i Rodotà, ma la verità è che hanno belle colpe anche loro. Non si possono cancellare sessanta giorni, quelli precedenti all'accordo PD-PdL.
A parlare poi, sul latte versato, siamo buoni tutti. Però non fate apparire pazzi chi dice il contrario che fino a qualche settimana fa qua si parlava di "modello Belgio" senza Governo, pur di non dare la fiducia...
Detto questo, io dal punto di vista ideologico non trovo nessun orrore in un accordo PD-PdL. Sono due partiti moderati, popolari, centristi (ed infatti io lo dicevo da prima e non ho votato sti zuzzuse): quello che li divideva era il personalismo su Berlusconi. Una volta che c'è (o è condiviso) un fattore più ampio del personalismo (cioè la necessità di dotare il Paese di un Governo) è superato il margine che divideva gli amici nemici ed è semplice trovare un accordo.
Cioè questi sono la DC (o l'ala destra del PRI) ed il PLI, per dirla breve e come una volta: qualcuno si sarebbe flashato in caso di alleanza di questi due vecchi soggetti politici ?
