Autore Topic: Politica Italiana  (Letto 544632 volte)  Share 

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Starfred

R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4660 il: 01 Maggio, 2013, 15:56:06 pm »
La parola vuota è proprio "riforma".
La riforma deve seguire ad un'idea di società, ad un'ideologia.
Ci sta poco da fare.

Alemao

Re:R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4661 il: 01 Maggio, 2013, 16:00:00 pm »
La parola vuota è proprio "riforma".
La riforma deve seguire ad un'idea di società, ad un'ideologia.
Ci sta poco da fare.

C'è una differenza sostanziale tra ideologia e idea di società. La prima suona come un imperativo categorico, la seconda apre a più soluzioni possibili. Il riformismo per quanto mi riguarda è l'unico strumento possibile per scrollarsi di dosso i paradossi del passato ed entrare in sintonia con il presente e i problemi che viviamo quotidianamente.

Starfred

R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4662 il: 01 Maggio, 2013, 16:01:39 pm »
Ma riformismo verso cosa?

Dietro ogni riforma c'è un'idea di società. Ogni idea di società teorizzata è un'ideologia. Cioè non ne usciamo.

Alemao

Re:R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4663 il: 01 Maggio, 2013, 16:12:25 pm »
Ma riformismo verso cosa?

Dietro ogni riforma c'è un'idea di società. Ogni idea di società teorizzata è un'ideologia. Cioè non ne usciamo.

In capa a te.

È chiaro che dietro ogni riforma ci sta una società intesa in senso lato. Come la interpreti una società? Con una categoria politica del passato morta e sepolta, che si rifà a principi precisi di società da secolo scorso con paradigmi logici e rigorosi da seguire con rigore per la sua piena realizzazione, o rapportandoti al presente, a un modello di società fluida, non predeterminata, che non scada nell'idealismo irrealizzabile, ma che affronti la realtà e i problemi di cui è portatrice tramite riforme sostanziali,  ponendo al centro il bene del cittadino e non quello del partito? C'è una bella differenza.

Offline kowalski

  • *
  • Registrazione: Feb 2011
  • Post: 4979
  • Località: Naples, Florida
  • Sesso: Maschio
  • None but the brave
Re:R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4664 il: 01 Maggio, 2013, 16:28:25 pm »
In capa a te.

È chiaro che dietro ogni riforma ci sta una società intesa in senso lato. Come la interpreti una società? Con una categoria politica del passato morta e sepolta, che si rifà a principi precisi di società da secolo scorso con paradigmi logici e rigorosi da seguire con rigore per la sua piena realizzazione, o rapportandoti al presente, a un modello di società fluida, non predeterminata, che non scada nell'idealismo irrealizzabile, ma che affronti la realtà e i problemi di cui è portatrice tramite riforme sostanziali,  ponendo al centro il bene del cittadino e non quello del partito? C'è una bella differenza.
Mai sentito nulla di più astratto e rigidamente ideologico di ragionamenti come questo. Questa società fluida e non predeterminata dove sarebbe? Non è certo il posto dove vive la maggior parte della gente. Viviamo in una società con poca mobilità sociale, grandi disuguaglianze, crescenti sacche di esclusione e di povertà.
Il "bene del cittadino" mi pare un concetto completamente ideologico (proprio nel senso marxiano di "falsa coscienza") e forviante. Di quale cittadino parliamo? Ce ne sono milioni, non esiste un "super-cittadino" capace di sintetizzarli ed assommarli tutti.
Polemico ergo sum

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4665 il: 01 Maggio, 2013, 16:29:09 pm »
No però non ci dobbiamo sbagliare adesso

non è che il Comunismo nasce con Marx o con Engels e nemmeno il Nazionalismo con il fascismo

sono caratterizzazioni ideologiche che risiedono nell'antichità e da sempre linee guida di impostazioni della società

il comunismo platonico ad esempio :asd:

vuoi dire che la teorizzazione di Marx è vetusta ? Io non sono d'accordo, per me non è mai stata così applicabile, visto il sistema quasi di CASTE sociali che abbiamo oggi in questo Paese...ma dire che è una cosa "andata", "vecchia", non è così e non lo sarà mai visto che la teoria di eguaglianza sociale ed organizzazione collettiva del lavoro non nasce con lui e non morirà con lui

questo è un passaggio chiave, ho utilizzato solo il comunismo come esempio.

poi riformismo...che significa riformismo ?
è una modo di riformulare la società ed adattarla ai tempi che cambiano attraverso un meccanismo che non è la rivoluzione
il suo maggiore teorico è Bernstein, e vabbuò, "il fine è nulla, il movimento è tutto". Ma esiste da prima, è sempre esistita.
Mo però le riforme hanno un'idea di base. Un'idea di società.
Anche i conservatori sono forze riformiste, tutti le forze parlamentari sono riformiste
perchè ? perchè vogliono indirizzare (ed infatti il Governo ha il potere di indirizzo politico) verso una visione che si giudica più esatta, più giusta.

Per esempio l'Istituto del matrimonio omosessuale può essere riformato in vario modo
puoi riformarlo ampliandolo ed includendolo nell'istituto del matrimonio ex cod. civ. ed allora hai una determinata visione, di sinistra, EGUALITARIA
puoi riformarlo affiancandogli delle civil partnerships ed allora hai un'altra visione, di destra, DIFFERENZIATA
puoi riformarlo bandendo del tutto le unioni omosessuali ed allora hai ancora un'altra visione, di ultradestra

le ideologie si adattano ai tempi ma non muoiono e né scompaiono. E ci sono ovunque e da sempre, prima di ogni maggiore teorico e anche dopo di lui

perchè se ti alzi la mattina e ti chiedono "come vorresti fosse il mondo" dalla risposta si capisce dove ti muovi e dove sei collocato.
Già se mi rispondi che "il bene comune è nell'uguaglianza" o "il bene comune è nella diversità" ti stai collocando.

dopo la caduta del muro di Berlino, c'è stato sì un parziale abbandono dell'idea rivoluzionaria ma principi come stato sociale e sistema egualitario sono rimaste...in Italia invece è morta del tutto, ed i risultati si vedono oggi. Più ci si buttava a destra e si approvavano pacchetti Treu e co.co.co meno bene si stava. Sono morti tutti i principi del lavoro, di tutela del lavoratore e di sicurezza lavorativa per fare spazio ad un RICATTO del lavoro che oggi dei maiali mettono in atto seduti dietro le poltrone

ed a me l'idea di spacciare per buono la morte delle ideologie, problema tipicamente italiano, per avere poi un parlamento di destra che non tutela manco il cazzo fa stragirare le palle
« Ultima modifica: 01 Maggio, 2013, 16:31:20 pm da Starfred »

Alemao

Re:R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4666 il: 01 Maggio, 2013, 16:42:11 pm »
Mai sentito nulla di più astratto e rigidamente ideologico di ragionamenti come questo. Questa società fluida e non predeterminata dove sarebbe? Non è certo il posto dove vive la maggior parte della gente. Viviamo in una società con poca mobilità sociale, grandi disuguaglianze, crescenti sacche di esclusione e di povertà.
Il "bene del cittadino" mi pare un concetto completamente ideologico (proprio nel senso marxiano di "falsa coscienza") e forviante. Di quale cittadino parliamo? Ce ne sono milioni, non esiste un "super-cittadino" capace di sintetizzarli ed assommarli tutti.

Parliamo allora in modo meno astratto, e più terra terra allora, evitando la Filosofia: ma tu i problemi della gente come li vuoi risolvere? Tirando in ballo l'ideale socialista o socialdemocratico? Ma ti pare a te che se vai a fare un comizio parlando di queste cose, poi la gente ti vota? L'errore più grande della Sinistra è stato di perdersi, di arroccarsi su queste posizioni, alienandosi, perdendo il contatto con la realtà, lasciando l'interpretazione di questa a una destra che meglio della sinistra è stata in grado di percepire e fare proprio il disagio della gente tramite promesse irrealizzabili, ma chest'è. Chiediti perché la Destra ha preso valanghe di voti nel Sud Italia.

Io sono convinto che se vai a parlare di "Stato Sociale" a una persona comune, priva di lavoro,  questa ti ride in faccia e non per colpa della sua ignoranza o per via della sua fede politica, ma perché vuole risposte politiche concrete, non astratte. Parliamo dei problemi reali del Paese, vediamo come risolverli, cerchiamo di riformare lo Stato, laddove questo è carente, ma guardando alla realtà della situazione politica e sociale attuale, non a quella del secolo scorso. Quando un Barca viene fuori col manifesto politico del Catoblepismo, poi non ti meravigliare se la sinistra italiana fa figurelle da niente alle Politche, non ti meravigliare se perde il contatto con la realtà, finché è rappresentata da sta gente.


Offline djcarmine

  • *
  • Registrazione: Nov 2009
  • Post: 39235
  • DIABLO VIVE
Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4667 il: 01 Maggio, 2013, 16:42:41 pm »
secondo me alemao confonde il concetto di ideologia con il caso delle grandi ideologie del '900, che sono nate (e che, vi piaccia o no, morte) nel tentativo di rispondere a determinati cambiamenti sociali dettati dagli eventi del periodo storico di riferimento. non è che un ideologia debba essere per forza qualcosa di statico e fossilizzato, questo voglio dire

la storia recente del nostro paese ci mostra come l'estromissione dell'ideologia dal dibattito politico in nome di un indefinito pragmatismo sia un fallimento, quindi stranamente quoto alfredo :look: che abbiate idee socialiste, liberali, comuniste, socialnazionaliste, progressiste, conservatrici, anarichice, autoriarie, democratiche...... abbast' che qualche idea ce l'abbiate
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline danielbertoni

  • *
  • Registrazione: Apr 2013
  • Post: 217
Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4668 il: 01 Maggio, 2013, 16:44:02 pm »
Ma non considerate che bisogna andare oltre le ideologie? E oltre i partiti... Ci vogliono movimenti , associazioni, comitati ma non vorrei più sentire la parola partito

Chiaramente vieterei a uno che sia stato in partiti attivamente di riciclar si nei vari movimenti

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4669 il: 01 Maggio, 2013, 16:47:26 pm »
Parliamo allora in modo meno astratto, e più terra terra allora, evitando la Filosofia: ma tu i problemi della gente come li vuoi risolvere? Tirando in ballo l'ideale socialista o socialdemocratico? Ma ti pare a te che se vai a fare un comizio parlando di queste cose, poi la gente ti vota? L'errore più grande della Sinistra è stato di perdersi, di arroccarsi su queste posizioni, alienandosi, perdendo il contatto con la realtà, lasciando l'interpretazione di questa a una destra che meglio della sinistra è stata in grado di percepire e fare proprio il disagio della gente tramite promesse irrealizzabili, ma chest'è. Chiediti perché la Destra ha preso valanghe di voti nel Sud Italia.

Io sono convinto che se vai a parlare di "Stato Sociale" a una persona comune, priva di lavoro,  questa ti ride in faccia e non per colpa della sua ignoranza o per via della sua fede politica, ma perché vuole risposte politiche concrete, non astratte. Parliamo dei problemi reali del Paese, vediamo come risolverli, cerchiamo di riformare lo Stato, laddove questo è carente, ma guardando alla realtà della situazione politica e sociale attuale, non a quella del secolo scorso. Quando un Barca viene fuori col manifesto politico del Catoblepismo, poi non ti meravigliare se la sinistra italiana fa figurelle da niente alle Politche, non ti meravigliare se perde il contatto con la realtà, finché è rappresentata da sta gente.



perchè gli italiani sono una banda di caproni, di truffatori e di appaltatori mariuoli

detto questo, ma quando si parla di Stato sociale non è che è una parola vuota, è un sostantivo, un concetto, che racchiude una serie di riforme reali (sanità, lavoro, istruzione ecc.) che vanno messi in atto per costruirlo :maronn:

sono tutti concetti riformistici, è qui che non riesco a capire il tuo problema.

Alemao

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4670 il: 01 Maggio, 2013, 16:56:33 pm »
No però non ci dobbiamo sbagliare adesso

non è che il Comunismo nasce con Marx o con Engels e nemmeno il Nazionalismo con il fascismo

sono caratterizzazioni ideologiche che risiedono nell'antichità e da sempre linee guida di impostazioni della società

il comunismo platonico ad esempio :asd:

vuoi dire che la teorizzazione di Marx è vetusta ? Io non sono d'accordo, per me non è mai stata così applicabile, visto il sistema quasi di CASTE sociali che abbiamo oggi in questo Paese...ma dire che è una cosa "andata", "vecchia", non è così e non lo sarà mai visto che la teoria di eguaglianza sociale ed organizzazione collettiva del lavoro non nasce con lui e non morirà con lui

questo è un passaggio chiave, ho utilizzato solo il comunismo come esempio.

poi riformismo...che significa riformismo ?
è una modo di riformulare la società ed adattarla ai tempi che cambiano attraverso un meccanismo che non è la rivoluzione
il suo maggiore teorico è Bernstein, e vabbuò, "il fine è nulla, il movimento è tutto". Ma esiste da prima, è sempre esistita.
Mo però le riforme hanno un'idea di base. Un'idea di società.
Anche i conservatori sono forze riformiste, tutti le forze parlamentari sono riformiste
perchè ? perchè vogliono indirizzare (ed infatti il Governo ha il potere di indirizzo politico) verso una visione che si giudica più esatta, più giusta.

Per esempio l'Istituto del matrimonio omosessuale può essere riformato in vario modo
puoi riformarlo ampliandolo ed includendolo nell'istituto del matrimonio ex cod. civ. ed allora hai una determinata visione, di sinistra, EGUALITARIA
puoi riformarlo affiancandogli delle civil partnerships ed allora hai un'altra visione, di destra, DIFFERENZIATA
puoi riformarlo bandendo del tutto le unioni omosessuali ed allora hai ancora un'altra visione, di ultradestra

le ideologie si adattano ai tempi ma non muoiono e né scompaiono. E ci sono ovunque e da sempre, prima di ogni maggiore teorico e anche dopo di lui

perchè se ti alzi la mattina e ti chiedono "come vorresti fosse il mondo" dalla risposta si capisce dove ti muovi e dove sei collocato.
Già se mi rispondi che "il bene comune è nell'uguaglianza" o "il bene comune è nella diversità" ti stai collocando.

dopo la caduta del muro di Berlino, c'è stato sì un parziale abbandono dell'idea rivoluzionaria ma principi come stato sociale e sistema egualitario sono rimaste...in Italia invece è morta del tutto, ed i risultati si vedono oggi. Più ci si buttava a destra e si approvavano pacchetti Treu e co.co.co meno bene si stava. Sono morti tutti i principi del lavoro, di tutela del lavoratore e di sicurezza lavorativa per fare spazio ad un RICATTO del lavoro che oggi dei maiali mettono in atto seduti dietro le poltrone

ed a me l'idea di spacciare per buono la morte delle ideologie, problema tipicamente italiano, per avere poi un parlamento di destra che non tutela manco il cazzo fa stragirare le palle

Le ideologie sono morte e sepolte nel secolo scorso. I principi di tutela del lavoro sono stati stravolti, semplicemente perché è cambiata la società in cui viviamo e ciò è dovuto a diversi, molteplici fattori.

perchè gli italiani sono una banda di caproni, di truffatori e di appaltatori mariuoli

detto questo, ma quando si parla di Stato sociale non è che è una parola vuota, è un sostantivo, un concetto, che racchiude una serie di riforme reali (sanità, lavoro, istruzione ecc.) che vanno messi in atto per costruirlo :maronn:

sono tutti concetti riformistici, è qui che non riesco a capire il tuo problema.

Ma 'o vuò capì che l'idea che hai tu di Stato Sociale è ancorata al secolo scorso, è un concetto che non può più essere sostenuto nel 2013 con la Globalizzazione, la rivoluzione del lavoro, quella di internet, che pure non è affatto secondaria nella creazione/soppressione di posto di lavoro, lo spostamento della produzione industriale all'estero, la presenza di colossi come la Cina che progressivamente stanno fottendo quello che è il motore dell'Italia, ossia le piccole e medie imprese? Tu pensi ancora in termini nazionali, quando la situazione che si è venuta a creare prescinde da questi a livello globale.

In Italia la sinistra è stata troppo spesso legata alla sottana della Camusso, dimenticandosi delle piccole e medie imprese e della situazione globale e relativi problemi che non investono solo l'Italia, ma il mondo intero e l'Europa in particolar modo.

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4671 il: 01 Maggio, 2013, 17:02:37 pm »
io ricordo benissimo un esame di filosofia del diritto che feci. Il professore chiese ad un ragazzo prima di me la Arendt e di lì si spostò a Marx.

Il ragazzo era molto bravo, molto preciso (vi giuro che non ero io) ma ad un certo punto o' viecchio ce chierett' se il comunismo esistesse prima di Marx.

Questo andò in crisi e rispunnett che no, non esisteva... il professore lo bocciò :asd:

quello che voglio dire è: dalla caduta del muro viene profondamente taciuta una cosa e cioè che, come il capitalismo sembra avere principio di validità nell'istinto naturale di appropriazione insito nell'uomo, così il comunismo ha un principio primo, la volontà di comunità, condivisione ed uguaglianza tipica di molte forme naturali tra cui quella umana.
Poi che possiate essere d'accordo o meno con il marxismo, lo stalinismo, il maoismo (che non sono altro che correnti) o giudicarle, o meno, non al passo dei tempi è un altro discorso ma è fondamentale dire che c'è una base di partenza che accompagna tutta la storia umana, che viene rielaborata e riprocessata a seconda dei momenti e dei tempi ma che non si può cancellare "in quanto tale".

Io credo che concetti come stato sociale, con tutto ciò che comportano, prevarichino l'affiliazione a questo o quel partito e vadano semplicemente assunti come base concettuale per identificare il PROPRIO MODO DI PORSI RISPETTO ALLA REALTA'. :boh:

Offline DioBrando

  • *
  • Registrazione: Lug 2011
  • Post: 13109
  • Località: in Deutschland, wo die Krauts
  • è inutile, inutile, inutile, inutile!
Re:R: Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4672 il: 01 Maggio, 2013, 17:08:51 pm »
Ma so' parole vuote. Sono Paesi, quelli latini, paralizzati dall'immobilismo politico, in cui le Riforme sono l'unica via per uscire dalla crisi. Per quanto riguarda la Germania già sotto Shroeder la Socialdemocrazia come era conosciuta prima non esisteva più.

il punto è che intendi la socialdemocrazia manco fosse l'erede del comunismo. Invece è la sinistra riformista moderna, e si è affermata come forza di governo in tutta Europa. Il PD invece è un accrocchio di ex DC, ex comunisti pentiti, sinistra riformista, popolari liberal.

In tutti gli stati d'Europa c'è la socialdemocrazia, dai paesi scandinavi, alla Francia, alla Germania, ai paesi bassi... Persino la Gran Bretagna sta abbandonando l'idea del New Labour liberista, perchè appunto è cresciuto un altro partito che ha occupato quello spazio, che il Labour ha cercato di colmare, confondendo l'elettorato.

Solo noi abbiamo sto abominio di PD...

Poi oggi le differenze, più che nel sociale, sono nelle politiche economiche, ecco dove si marca la differenza tra socialdemocrazia, liberali e popolari...
« Ultima modifica: 01 Maggio, 2013, 17:11:45 pm da DioBrando »

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4673 il: 01 Maggio, 2013, 17:09:01 pm »
Le ideologie sono morte e sepolte nel secolo scorso. I principi di tutela del lavoro sono stati stravolti, semplicemente perché è cambiata la società in cui viviamo e ciò è dovuto a diversi, molteplici fattori.

Ma 'o vuò capì che l'idea che hai tu di Stato Sociale è ancorata al secolo scorso, è un concetto che non può più essere sostenuto nel 2013 con la Globalizzazione, la rivoluzione del lavoro, quella di internet, che pure non è affatto secondaria nella creazione/soppressione di posto di lavoro, lo spostamento della produzione industriale all'estero, la presenza di colossi come la Cina che progressivamente stanno fottendo quello che è il motore dell'Italia, ossia le piccole e medie imprese? Tu pensi ancora in termini nazionali, quando la situazione che si è venuta a creare prescinde da questi a livello globale.

In Italia la sinistra è stata troppo spesso legata alla sottana della Camusso, dimenticandosi delle piccole e medie imprese e della situazione globale e relativi problemi che non investono solo l'Italia, ma il mondo intero e l'Europa in particolar modo.

No, mi dispiace ma è una bufala enorme che oggi viene spacciata per giustificare un asservimento totale del lavoratore dipendente. La globalizzazione, la cina...'cos.
E' una minchiata che non si può giustificare, tra l'altro quanto più mi dici...fosse così, un sistema che non garantisce protezioni per milioni di persone e ne fa la fortuna di pochi, un mondo di schiavi, è solo da accappottare :asd: quindi altro che Marx superato...ancora di più c'è il confronto tra chi detiene i mezzi di produzione e chi offre forza lavoro

la globalizzazione è nient'altro che una gigantesca scusa per paesi incapaci di affrontare i tempi. L'Italia ha un sistema paese completamente sbagliato, basta vedere il turismo come viene sfruttato, il vergognoso sistema di tassazione e via dicendo. O' cazz che lo stato sociale è ancorato al secolo scorso :asd:

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4674 il: 01 Maggio, 2013, 17:10:13 pm »
il punto è che intendi la socialdemocrazia manco fosse l'erede del comunismo. Invece è la sinistra riformista moderna, e si è affermata come forza di governo in tutta Europa. Il PD invece è un accrocchio di ex DC, ex comunisti pentiti, sinistra riformista, popolari liberal.

In tutti gli stati d'Europa c'è la socialdemocrazia, dai paesi scandinavi, alla Francia, alla Germania, ai paesi bassi... Persino la Gran Bretagna sta abbandonando l'idea del New Labour liberista, perchè appunto è cresciuto un altro partito che ha occupato quello spazio, che il Labour ha cercato di colmare, confondendo l'elettorato.

Solo noi abbiamo sto abominio di PD...

eh ma la globalizzazione, cos

l'Italia è l'unico paese dove sembra che la soluzione sia allontanarsi dalla sinistra vera

quando il momento storico dovrebbe chiedere PIU' SINISTRA. Cos' e pazz

Starfred

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4675 il: 01 Maggio, 2013, 17:33:47 pm »
che poi tra l'altro, e qui concludo, non riesco a capire quale collegamento ci sia tra sta globalizzazione ed il fatto che uno Stato non possa inserirsi nel ciclo economico per garantire dei diritti sociali basilari (che è questo lo Stato sociale, assistenziale, comm' cazz vulit' vuje)

già in Italia siamo all'età della pietra, poichè ci poniamo in una posizione media tra quella USA e quella nordica ad esempio, dove il diritto è subordinato ad una posizione lavorativa
qua non stiamo parlando di reddito di cittadinanza ma di assistenza medica, scuola pubblica, tutela del lavoratore...ma che scherziamo ?

La globalizzazione inficia una perdita di sovranità ma non deve in alcun modo ed in alcun mondo condurre ad un annullamento di centinaia di anni di lotte sindacali e teorizzazioni anche costituzionali, non c'è nessuna forza esterna che può costringere a ciò. I diritti sociali sono certezze costituzionali, lo stesso art.41 dice che l'iniziativa economica privata non può contrastare l'utilità sociale: se così fosse saremmo chiaramente nella situazione di non vedere garantiti i diritti umani e sociali basilari su cui si FONDA questo Paese ed a quel punto una bella rivoluzioncina è d'obbligo, altro che secolo scorso.

Tra l'altro quella di un ciclo economico esterno allo Stato, dove non bisogna mettere mano è la vera teoria andata di moda secoli fa, quella dello Stato borghese, di Giolitti e delle serrate. E che stamm' parlann' ? Qua per distaccarci per moda dai nomi di sinistra e destra perchè accussì, nun se portano cchiù, buttiamo giù l'intero apparato che regge questo paese, faciteme sapè quando che lancio dal balcone tutto quello che tengo a casa di diritto del lavoro. Cos' e pazz overamente, quando poi se alziamo la testa, mettiamo il culo su un aereo ed andiamo a Stoccolma ci accorgiamo di quanto siano grandi queste puttanate e c'è un gran problema di cattiva amministrazione della cosa pubblica.

Offline kowalski

  • *
  • Registrazione: Feb 2011
  • Post: 4979
  • Località: Naples, Florida
  • Sesso: Maschio
  • None but the brave
Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4676 il: 01 Maggio, 2013, 18:06:34 pm »
Parliamo allora in modo meno astratto, e più terra terra allora, evitando la Filosofia: ma tu i problemi della gente come li vuoi risolvere? Tirando in ballo l'ideale socialista o socialdemocratico? Ma ti pare a te che se vai a fare un comizio parlando di queste cose, poi la gente ti vota? L'errore più grande della Sinistra è stato di perdersi, di arroccarsi su queste posizioni, alienandosi, perdendo il contatto con la realtà, lasciando l'interpretazione di questa a una destra che meglio della sinistra è stata in grado di percepire e fare proprio il disagio della gente tramite promesse irrealizzabili, ma chest'è. Chiediti perché la Destra ha preso valanghe di voti nel Sud Italia.

Io sono convinto che se vai a parlare di "Stato Sociale" a una persona comune, priva di lavoro,  questa ti ride in faccia e non per colpa della sua ignoranza o per via della sua fede politica, ma perché vuole risposte politiche concrete, non astratte. Parliamo dei problemi reali del Paese, vediamo come risolverli, cerchiamo di riformare lo Stato, laddove questo è carente, ma guardando alla realtà della situazione politica e sociale attuale, non a quella del secolo scorso. Quando un Barca viene fuori col manifesto politico del Catoblepismo, poi non ti meravigliare se la sinistra italiana fa figurelle da niente alle Politche, non ti meravigliare se perde il contatto con la realtà, finché è rappresentata da sta gente.
Ma non credere che se vai a fare i comizi parlando di "società fluida" la gente ti faccia la ola...
Stato sociale è come dicevano altri un termine molto concreto, che indica una serie di diritti (istruzione, sanità, previdenza ecc.) che d'accordo, non parliamo di ignoranza, però certo generazioni cresciute a pane e De Filippi (e non De Filippo) possono avere qualche difficoltà a decifrarlo. Per cui magari non si usa il termine Stato sociale, ma nel parlare con la gente si può tranquillamente spiegare in termini semplici (ammesso che ci sia bisogno di spiegarlo, perché si tratta di realtà che la gente conosce e vive) che i figli non avranno più diritto ad andare all'università, che non ci si potrà più curare perché sarà tutto a pagamento con costi proibitivi per le persona normali, che la pensione non la si vedrà più nemmeno col binocolo, e i pochi fortunati che ci arriveranno prenderanno una miseria.
La gente sa benissimo queste cose ma purtroppo in Italia abbiamo in corso una operazione ideologica (di nuovo in senso marxiano di "falsa coscienza") attraverso la quale si fa pensare alla gente che queste cose siano inevitabili, che non ci sia alternativa.
A mio parere questi sono i problemi reali del paese ai quali va trovata presto una soluzione, poi è ovvio che, a partire dai problemi sia arriva alle soluzioni, e mettendo insieme le varie soluzioni si possa arrivare a dargli un nome comune, che può essere quello di socialismo, socialdemocrazia e via dicendo. Non mi attaccherei a questo, è normale che la politica possa dare origine a delle riflessioni, e che queste riflessioni nella storia diano origine ad una serie di tradizioni di pensiero, e ci può essere la tradizione del pensiero liberale, quella socialista, quella cattolica eccetera, nel caso del socialismo e del cattolicesimo si tratta di veri e propri movimenti di massa, che saranno superati quando, liberamente, gli aderenti a questi movimenti riterranno che le ragioni della nascita di quei movimenti non sussistano più.
Fin quando il lavoro subordinato (anche nelle sue nuove forme) e le disuguaglianze sociali ci saranno, penso sia abbastanza improbabile pensare che sindacati e partiti di sinistra possano sciogliersi, fossi in te non perderei il sonno su questa cosa.
Poi è ovvio che la società cambia e a queste contraddizioni se ne aggiungono altre, perché ci sono nuove rivendicazioni da parte di nuove soggettività, che possono essere le donne, i gay, il movimento ambientalista, i fondamentalismi religiosi e culturali, che in vario modo hanno messo in crisi la sinistra e la politica tradizionale. La questione dell'uguaglianza e della giustizia sociale però mi pare che resti e divenga sempre più importante e sentita dalla gente, non mi pare che un movimento come "Occupy Wall Street" avesse avuto molti precedenti negli Stati Uniti. E se non ci saranno risposte nel senso di una riforma "socialista" della società europea, con una maggiore uguaglianza, per me non si esce dalla crisi dell'Europa: non è che si possano semplicemente comprimere all'infinito i diritti e il reddito dei lavoratori, prima o poi bisognerà mettere mano anche a politiche redistributive.

Polemico ergo sum

Alemao

Re:Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4677 il: 01 Maggio, 2013, 18:18:51 pm »
Per creare posti di lavoro bisogna cercare in modo concreto di favorire le medie e piccole aziende, che sono quelle che danno lavoro alla gente, nonché eliminare tutta quella inutile e deleteria burocrazia ro cazz che altrove non esiste, mentre qui in Italia sì, se vuoi avviarti una qualsiasi attività. La sinistra italiana, prima ancora di diventare Pd, ma anche sotto Bersani, se n'è sempre fottuta delle aziende, considerandole il male e legandosi solo alla Cgil, che il lavoro precario NON L'HA MAI TUTELATO e MAI LO TUTELERA', difendendo solo gli interessi degli Statali, suo serbatoio principale di tesseramento. il risultato è che le imprese sono in crisi totale e guardano a un autentico coglione come Berlusconi come a un liberatore.

Starfred

R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4678 il: 01 Maggio, 2013, 18:26:16 pm »
Quella delle piccole e medie imprese è stata una puttanata messa in scena per trent'anni prima che venisse stabilito l'attuale sistema di tetto della finanziaria, cioè prima ti dai un limite e poi elenchi le spese.
Venivano fatti micro interventi ad personam per aiutare tizio o caio, finanziamenti per aziende nemmeno mai nate e su cui smezzavano poi politici ed "imprenditori"; in questo modo la finanziaria nasceva magra come un serpente ed usciva chiatta come una balena, ingrassando durante il processo di formazione della legge.

Con questo voglio semplicemente dire che uno è una storia già sentita e che due la ripresa delle attività produttive deve andare di pari passo ad un sistema tutelante il dipendente.

Altrimenti bello così, da un lato ingrassi il maiale e dall'altro uccidi chi sta a tavola. A questo punto mettiamo in vigore di nuovo la tratta degli schiavi ed andiamo di classe.
Oppure tuteliamo gli evasori fiscali, pure quello è momento economico importante per il Paese
« Ultima modifica: 01 Maggio, 2013, 18:27:19 pm da Starfred »

Alemao

Re:R: Politica Italiana [Governo Letta]
« Risposta #4679 il: 01 Maggio, 2013, 18:32:09 pm »
Quella delle piccole e medie imprese è stata una puttanata messa in scena per trent'anni prima che venisse stabilito l'attuale sistema di tetto della finanziaria, cioè prima ti dai un limite e poi elenchi le spese.
Venivano fatti micro interventi ad personam per aiutare tizio o caio, finanziamenti per aziende nemmeno mai nate e su cui smezzavano poi politici ed "imprenditori"; in questo modo la finanziaria nasceva magra come un serpente ed usciva chiatta come una balena, ingrassando durante il processo di formazione della legge.

Con questo voglio semplicemente dire che uno è una storia già sentita e che due la ripresa delle attività produttive deve andare di pari passo ad un sistema tutelante il dipendente.

Altrimenti bello così, da un lato ingrassi il maiale e dall'altro uccidi chi sta a tavola. A questo punto mettiamo in vigore di nuovo la tratta degli schiavi ed andiamo di classe.
Oppure tuteliamo gli evasori fiscali, pure quello è momento economico importante per il Paese

Sì come no. Quindi i posti di lavoro in Italia chi li crea? Dove crescono? Sugli alberi? Veramaente chella tua è la classica tiritera già sentita in certi ambienti di sinistra e in particolar modo in quelli bertinottiani.