Berlinguer pure ha colpe non indifferenti con il compromesso storico prima e l'eurocomunsimo dopo.
Però contestualizzando si possono anche accettare e comprendere le sue scelte, col senno di poi...no.
Scelte ideologicamente e politicamente diverse, dalla porcheria attuale. Nun pazziamm.
Semplicemente Berlinguer voleva replicare con il PCI l'esperienza nenniana del 1962, che portò alla nascità del SSN e di gran parte del welfare moderno.
Si rese conto di un cambiamento, dapprima di Willi Brandt, di Santiago Carrillo in Spagna, di Mitterand in Francia nel periodo immediatamente dopo Giscard D'Estaing. Non previde dapprima il liberal-socialismo di quel porco di Craxi e tantomeno Tangentopoli, che ha scompigliato le carte.
Il patto attuale Magherita-DS, non è frutto del compromesso storico, ma della presunzione di onestà e probità antiberlusconiana, post-tangentopoli. N'ammiscafrancesca insomma, un guaio già dalle premesse, destinato a peggiorare e a rendere il nostro paese sempre più un anomalia.
Con buona pace di cenzino, la speranza, su quel fronte (di certo non nel movimentismo, fortunatamente), rimane Sel. Non tanto in Vendola, che è inadeguato, ma nelle classi dirigenti giovani. Soprattutto in Nicola Fratojanni ed Arturo Scotto, unici credibili competitors di sinistra del bastardo toscano paraculo di merda.