Ma non è nemmeno laureato? 
A quanto pare no. Si iscrisse a giurisprudenza e iniziò a studiare diritto ed economia da autodidatta. Poi giornalista. Rivendica però d'esser stato uno studente eccellente ai tempi del liceo classico, diplomato con il massimo dei voti.

Molti avevano dimenticato che costui era pappa e ciccia con Berlusconi, peraltro collaboratore de Il foglio e Il giornale. Ora, con questa vicenda, torna inesorabilmente a sé, colpevole di difetto di merito e della menzogna su cui puntava il dito. La sua è una parabola che si fa raccontare con il gusto e la solennità dell'esempio, nu poco come le strunzate che diceva lui (ed è meraviglioso che questo per puro gusto di narrazione si inventava aneddoti sullo Zecchino d'oro o su incontri mai avvenuti con premi nobel durante presunti master).
In fondo però Giannino è un uomo simpatico e non è certo un coglione, e mi duole sapere che ora com'è, retrocesso a semplice diplomato, può essere secondo la teoria diobrandiana un degno interlocutore sui fatti di economia, storia e politica solo per n-buonin, Dimonios e Diluvio.
